TaoTalks: Intervista alla Dott.ssa Giorgia Oriolesi

La Dottoressa Giorgia Oriolesi, Medico Anestesista, specializzata in Agopuntura e Medicina Tradizionale Cinese, esercita a Bussolengo, in provincia di Verona. Dal 2021 è Applicatrice e Tutor Taopatch®, ruolo che le consente di integrare le sue competenze multidisciplinari per supportare i pazienti nel raggiungimento del loro benessere. In questa intervista ci racconta come Taopatch® ha cambiato la sua professione e la salute dei suoi pazienti.
Buongiorno dottoressa, grazie per dedicarci del tempo oggi. Mi può descrivere il Suo percorso professionale per cortesia?
Ho iniziato laureandomi in Medicina e Chirurgia, poi mi sono specializzata in Anestesia e Rianimazione e ho iniziato a lavorare in sala operatoria. Nel frattempo, mi sono avvicinata alla Medicina Tradizionale Cinese, quindi ho completato tutto il percorso relativo all'agopuntura per diventare medico agopuntore e ho cominciato a lavorare gradualmente in ambulatorio. La mia vita professionale era divisa fra la sala operatoria e l’ambulatorio. Nel 2021 ho conosciuto Taopatch®, prima da paziente e poi mi sono iscritta al percorso formativo. Alla fine del 2021, ho deciso di licenziarmi dall'ospedale per lavorare solo esclusivamente in ambulatorio dove tuttora lavoro come applicatrice Taopatch® e medico agopuntore.
Come ha trasformato la nanotecnologia la Sua professione?
L'ha completamente rivoluzionata perché licenziarmi dall'ospedale era una cosa che volevo fare da parecchi anni e Taopatch® mi ha dato la possibilità di poterlo fare.
Può descriverci una visita tipo?
Generalmente il paziente quando arriva viene sottoposto a un'anamnesi approfondita e accurata, poi vengono effettuati dei test diagnostici prima e dopo l'applicazione della nanotecnologia. Utilizziamo anche tutta una serie di strumenti per andare a capire quali sono i sottosistemi in disequilibrio del paziente per impostare quindi poi la terapia.
A quanti pazienti ha applicato la nanotecnologia? Quale caso Le ha dato più soddisfazione?
Tra i 300 e i 500. Di casi che mi hanno dato belle soddisfazioni ce ne sono tanti, ma uno mi ha particolarmente colpito il cuore. È il caso di una signora, intorno ai 65-66 anni, arrivata da me con un quadro molto grave di cirrosi epatica, tanto da essere candidata poi al trapianto di fegato. E mi ha chiesto aiuto. Io le ho spiegato che non potevo sapere fino a che punto saremo arrivati con la nanotecnologia perché non avevo mai avuto un caso del genere. Ci siamo viste tre-quattro volte, abbiamo impostato vari protocolli di terapia in base ai sottosistemi che aveva in disequilibrio, quindi 6 mesi dopo è stata sottoposta una visita dal chirurgo proprio per confermare la data dell'intervento. Alla visita si è presentata con gli esami strumentali specialistici appena eseguiti. Il chirurgo, guardando gli esami l'ha guardata, dicendole "Ma Lei non hai bisogno di fare il trapianto di fegato".
Cosa direbbe ad altri professionisti che vorrebbero iniziare il percorso con Taopatch®?
Sicuramente di metterci il naso e di essere curiosi perché davvero la nanotecnologia Taopatch® spalanca le porte a tantissime altre opportunità, ci insegna a vedere il paziente con occhi diversi ed è uno strumento terapeutico molto potente.
Quali altri strumenti di terapia luminosa utilizza nel Suo ambulatorio?
Li uso un po' tutti, sicuramente uso tantissimo la BODY STATION, la lampada di fotobiomodulazione. Utilizzo il CAP, la BELT e l'ultima arrivata in studio da me: la TFL, la Target Flashlight, che mi sta dando tantissime soddisfazioni e fra gli strumenti che io utilizzo è forse quella che uso di più adesso.
In che modo Taopatch® ha aiutato il Suo ambulatorio a crescere?
È stato fondamentale. Prima di conoscere Taopatch®, come accennavo prima, lavoravo metà settimana in ambulatorio e metà settimana in sala operatoria. Poi nel momento in cui ho introdotto la nanotecnologia i pazienti si sono triplicati e quindi ho dovuto scegliere cosa fare della mia vita professionale e ho scelto l'ambulatorio.
Quali corsi sono stati più formativi per Lei?
Il corso Abilitante è stato estremamente utile perché mi ha permesso di capire che cos'è la nanotecnologia Taopatch®. Il corso Nanohacking mi è rimasto molto nel cuore perché davvero ho imparato tante cose che non conoscevo assolutamente e, quindi, se dovessi dire il corso che mi ha più meravigliato nel percorso formativo è stato sicuramente questo.
Infine descriva Taopatch® in tre parole.
Ammazza che figata!
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Comunicazione rivolta ad operatori professionali.