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Tao Magazine

Il duo vincente: Andrea Pasqualon e Taopatch SPORT®

Il ciclista professionista si sta preparando al Tour de France.

Dopo una prima stagione di grandi soddisfazioni, culminata con la vincita del Circuito di Vallonia, Andrea Pasqualon sta preparando i suoi prossimi impegni a 2.000 metri, in Andorra.

Con i suoi compagni di squadra, l’Intermarché Wanty Gobert, Pasqualon si sta infatti allenando in altura per gareggiare al Giro di Svizzera (dal 12 giugno) e al Tour de France a luglio.

Abbiamo avuto modo di parlargli tra un allenamento e l’altro per sapere come stia vivendo questo grande momento di training intenso in vista soprattutto del più grande evento di ciclismo al mondo: il Tour de France.

Ciao Andrea, grazie per dedicarci del tempo oggi. Come stai e come stanno andando gli allenamenti?

Benissimo, grazie. Mi trovo ad Andorra dove sto preparando l’appuntamento più importante della stagione. Io e la mia squadra siamo arrivati ad un livello per cui ogni piccolo dettaglio ed ogni elemento fa la differenza, quindi cerchiamo di preparare gli appuntamenti sempre nel migliore dei modi, con dei ritiri in altura.

Insomma, andiamo sempre alla ricerca della perfezione perché lo sport adesso è passato davvero ad un livello extra superiore e quindi c’è bisogno di essere sempre al 100% per riuscire a dare determinate performance.

Questa sarà la tua quarta partecipazione al Tour de France, giusto?

Giusto, questa sarà la mia quarta partecipazione. È una corsa che mi piace anche se, dico la verità, mi dispiace di non partecipare al Giro d’Italia. Però avevamo fatto a priori una scelta con i miei manager e con la squadra di fare una prima parte di stagione molto intensa che si è conclusa con la Parigi-Roubaix, che tra l’altro è andata molto bene, con un buon piazzamento. Ero il primo degli italiani!

Quindi diciamo che ho fatto una prima parte di stagione ottima e sarebbe stato impossibile riuscire a fare anche il Giro d’Italia perché era troppo vicino e non avevo il tempo di recupero. Adesso che ho recuperato giorni, stiamo preparando la seconda parte di stagione.

Congratulazione per tutto il lavoro e l’impegno che ci stai mettendo nei tuoi allenamenti. Cosa stai facendo di diverso nei tuoi allenamenti rispetto alle volte precedenti?

Di diverso non tantissimo. Diciamo che ormai sono arrivato ad un’età che i miei allenamenti sono più o meno gli stessi. Sicuramente, come intensità ho cambiato qualcosina e mi sono organizzato più che altro sulle volate e sul riuscire a tirare le volate perché sono un corridore importante all’interno del team. Molte volte sono l’ultimo uomo, come il mio capitano Alexander Kristoff. C’è bisogno quindi di centellinare il tutto e sicuramente la mia preparazione è basata su un lavoro di potenza, di forza e anche di fondo.

Parlando di potenza, di forza e di energia, come ti sta aiutando Taopatch® negli allenamenti?

Devo assolutamente parlar bene di Taopatch® perché innanzitutto mi ha risolto dei problemi fisici che avevo in passato in maniera definitiva. Grazie a Taopatch® e grazie a delle sedute di osteopatia con degli specialisti ho risolto delle problematiche alle ginocchia che ho avuto per molti anni da professionista. Infatti non riuscivo neanche a concludere o ad avere una costanza nelle mie annate a causa di questi problemi. E da quando ho scoperto Taopatch®, sono praticamente rinato. Mi danno un equilibrio eccezionale, non mi fanno ruotare il bacino, cosa che invece facevo regolarmente in passato. Con la rotazione di bacino avevo dei carichi eccessivi alle ginocchia risultanti in infiammazioni. Grazie a questi dispositivi le ho praticamente eliminate.

È straordinario, vero?

È una cosa che a raccontarla così può sembrare strana. Però quando ti capita e a me è capitato sul mio fisico, non ci credevo. Ero un po’ scettico di tutto. Però da quando ho iniziato ad utilizzarli, non li tolgo più dalla mia vita quotidiana soprattutto negli allenamenti e in gara. Io li devo avere altrimenti sento proprio che la mia pedalata non è la stessa.

Puoi spiegarci un po’ più a fondo il tipo di dolori che avevi?

Non erano dovuti a nessun infortunio, pensavo fossero dovuti alle cadute, ma erano dovuti a dei piccoli spostamenti che io facevo con il bacino nella mia pedalata. Non avendo il bacino in equilibrio, avevo questo carico che a volte mi andava sul ginocchio destro e altre volte si spostava su quello sinistro. Quindi già il fatto che questi carichi si spostavano sia a destra che a sinistra era un’incidenza che partiva dalla schiena o comunque a livello pelvico, a livello di bacino. Con l’aiuto degli osteopati e del Dr. Fabio Fontana ho provato ad utilizzare questi dispositivi per trovare un beneficio e per venirne fuori da questi problemi. E grazie a Fabio e grazie soprattutto a Taopatch® SPORT, io mi sono salvato, ho salvato la mia carriera.

Quando non riuscivo ad arrivare a determinati livelli o comunque non riuscivo a concludere stagioni a causa di queste infiammazioni, anche i team avevano iniziato a insospettirsi e a chiedersi: c’è o non c’è questo atleta?

Fortunatamente, ho trovato diciamo la “via di fuga” e quindi io devo solamente dire tante, tante, tante grazie a Fabio che è riuscito a creare un dispositivo del genere.

Come la stai vivendo emozionalmente quest’avventura pre-Tour de France? Sei rilassato o comunque c’è sempre una componente di agitazione?

Con gli anni sicuramente l’agitazione va a scendere, non è più come il primo giorno di scuola, però sicuramente è una corsa che esige tantissimo. Il Tour de France esige una concentrazione particolare, una preparazione particolare, perché è l’appuntamento più grande al mondo di ciclismo. È il terzo evento sportivo più grande al mondo, dopo gli Europei di Calcio e le Olimpiadi, a livello mediatico e organizzativo. Quindi po’ di tensione c’è perché si parla del Tour de France e quando ti trovi al via di una corsa del genere devi essere pronto. Ed è per questo che sono in altura, sono distante dalla famiglia perché c’è bisogno di programmare e preparare li tour nel migliore dei modi. Diciamo che c’è bisogno che le nostre difese immunitarie siano al massimo. E Taopatch® aiuta tantissimo le difese immunitarie. Mi ritengo uno dei corridori più fortunati per aver scoperto di utilizzare Taopatch® e per essere così nelle condizioni fisiche migliori possibili.

Potresti condividere qualcosa che succede al Tour de France di cui nessuno è a conoscenza e che solo voi professionisti, che la vivete come protagonisti, sapete?

Alcuni pensano che siamo dei mostri per riuscire a fare in 21 giorni tappe da più di 200 chilometri e farsi 6-7 ore con 5-6 passi quando si entra nei Pirenei o nelle Alpi. Però anche noi siamo esseri umani, quindi abbiamo anche noi le nostre giornate “no”. Soprattutto in 21 giorni, una giornata “no” ci sta per tutti quanti, sia dal più grande capitano e atleta che al campione e ciclista normale. Quindi si spera sempre che quella giornata “no” capiti in una tappa tranquilla, piatta o di pianura perché se capita in una tappa davvero difficile, ad esempio durante la tappa Alpe D’Huez o la tappa pirenaica, è un disastro. A me è capitato il primo anno da professionista dopo 10 km di staccarmi dal gruppo dopo una partenza in salita e mi aspettavano 4 passi e c’era l’arrivo all’Alpe D’Huez: non ho mai pianto così tanto in vita mia. Ho un ricordo un po’ particolare di quella tappa. Io penso che ogni corridore all’interno del gruppo abbia la speranza che non gli capiti mai una giornata “no” durante una tappa difficile di un grande giro.

Ma tu con i Taopatch volerai in vetta, quindi non ti devi preoccupare. Grazie mille, Andrea, siamo molto orgogliosi di te!

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