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Tao Magazine

Conosci Danilo Bazzano, nostro brand ambassador

*In copertina: Danilo Bazzano con lo sfondo della tela "Village of my heart" realizzata da Consuelo Pecchenino. L'artista al momento della diagnosi di Sclerosi Multipla, avendo temporalmente perso l'uso della parte destra del suo corpo, ha sfruttato la sua straordinaria plasticità mentale per diventare ambidestra.

Oggi vogliamo presentarvi un uomo, la cui storia intreccia luoghi, circostanze e scelte significative. Parliamo di Danilo Bazzano, 46 anni, cresciuto in una frazione di 700 abitanti in provincia di Savona, dove le Alpi lasciano spazio agli Appennini. Adottato a soli quattro mesi, fin da giovane ha mostrato un profondo senso di empatia, prestando servizio civile per assistere cerebrolesi e persone con sindrome Down. 

Dopo una breve esperienza in Germania, inizia a lavorare nel settore commerciale nel 2002. La vita trascorre tranquillamente, fino a che non arriva la diagnosi di Sclerosi Multipla nel 2018. Ma lui non si scoraggia, anzi, reagisce alla malattia realizzando video in cui documenta, spesso con ironia, la sua battaglia e quella di altri. La serie “L’ignoranza multipla” sui suoi canali social e su YouTube diventa un'importante fonte di ispirazione e incoraggiamento, trasformandosi in una vera e propria community di fan e sostenitori. Da queste esperienze e vissuti nascono due libri: Sclerato: Il libro delle Live e Però ti vedo bene. Storie ordinarie e straordinarie di malattie invisibili. Di seguito l’intervista piena di humor di questo autore e brand ambassador Taopatch®.   

Grazie per dedicarci del tempo oggi, Danilo, può parlarci del tuo nuovo libro Però ti vedo bene. Storie ordinarie e straordinarie di malattie invisibili? 

Chi soffre di Sclerosi Multipla non combatte solo una lunga ed estenuante battaglia contro la malattia, con tutto il portato di dolore, disabilità, fatica e paura che essa comporta; combatte anche contro lo stigma dell’invisibilità: perché le piccole grandi sfide di tutti i giorni possono sembrare ancora più grandi quando, agli occhi degli altri, il paziente appare perfettamente sano, e perciò ancora più isolato e confinato nel suo dolore. Per fortuna, ci sono medici e pazienti che lottano con tutte le loro forze per abbattere questo muro di indifferenza e semplicemente raccontarsi, perché insieme a volte è più facile vincere. È il senso di questo libro che ho scritto a quattro mani con un neurologo di fama, il professor Martinelli Boneschi, che alla Sclerosi Multipla ha dedicato la sua vita professionale. Lo reputo un libro corale perché vi sono dieci lezioni di persone, professionisti con una disabilità (tranne quello sui diritti a cui ci siamo rivolti direttamente ad un legale che sui diritti dei disabili svolge la quasi totalità della sua professione) che trattano un tema specifico della loro vita professionale. Infine, non per ultimi, cinque contenuti extra di persone che nonostante la Sclerosi Multipla hanno compiuto e compiono cose straordinarie.  

Quando ha iniziato ad avere i sintomi della Sclerosi Multipla? 

Ho ricevuto la diagnosi quattro giorni dopo il mio quarantesimo compleanno. Quella mattina mi svegliai con la parte destra del mio corpo completamente morta. Pensai ai "bagordi" per le varie serate di festeggiamenti.  Il corpo riprese a funzionare già al mattino, ma zoppicavo vistosamente e dalla mano destra mi continuavano a cadere per terra qualunque cosa. Tutto sembrava essersi ristabilito ma, alla sera, fuori con gli amici iniziai a sentire formicolii sulla parte destra della faccia. Fu quello il segnale grazie al quale decisi di farmi portare al pronto soccorso da mio cugino. Tac con prima diagnosi di ictus, ricovero di quindici giorni ed il giovedì successivo alle dimissioni diagnosi ufficiale di Sclerosi Multipla via telefono. 

Come ha affrontato la diagnosi e la terapia? 

Sono stato fortunato inoltre, o una brava persona, perché nei 15 giorni di ricovero non sono mai stato un attimo solo, se non il sabato sera prima delle dimissioni. Ogni giorno, tutti i miei più cari amici a turno sono venuti a trovarmi ed alcuni già dai primissimi giorni. (Era anche il 2018 e non c'erano restrizioni). Ovviamente l'inconscio non accetterà mai la malattia, perché non puoi accettare di avere una malattia cronica, ma mi sono affidato al neurologo ed ogni sei mesi faccio il trattamento. 

Come è stata la prima visita? 

Ho trovato una professionista competente come la Dottoressa Serena Saulle molto preparata, precisa, scrupolosa. Mi ha illustrato l'uso e l'applicazione corretta dei dispositivi.

Chi Le ha parlato per primo di Taopatch® e per quale motivo ha deciso di provarlo? 

Ho visto il supporto che i dispositivi hanno dato a Michele Agostinetto durante il suo epico “Viaggio da Sclero” dove ho avuto la fortuna di conoscerlo dal vivo. Letteralmente poco dopo, ho scoperto che anche Maria Luisa Garatti li utilizzava. Insieme abbiamo organizzato anche una diretta Instagram in cui Merilù ha parlato dei benefici che le persone con Sclerosi Multipla hanno utilizzando i dispositivi Taopatch®. In seguito, ho avuto modo di parlare con Andy Zanarotto (che seguivo già grazie al suo Diario del Capitano), ho conosciuto Erica Benati l’anno scorso e ultimo, solo in ordine cronologico, Michel Moscatelli dopo aver compiuto l’impresa IRON MAN.   

Quali benefici ha riscontrato da subito indossando i dispositivi? 

Sicuramente la postura e la camminata sono migliorate. Questo accade sempre anche durante ogni singola visita. Sovente non applico i dispositivi nel punto precisissimo ma, anche così facendo, la postura e la camminata migliorano. 

Quali altri benefici ha notato invece a distanza di tempo? 

Indossando il CAP, la qualità del sonno è sicuramente migliorata. Poi, per la vita che faccio, scherzo sempre dicendo che mi ci andrebbero 85 Taopatch® e, forse, non avrei nessun sintomo (sto ridendo). Come è cambiata oggi la Sua convivenza con la Sclerosi Multipla? Quella, purtroppo e per fortuna, è la stessa di prima. Sono un agente di commercio, completo la risposta alla domanda precedente, una vita frenetica non è propriamente indicata per una persona con Sclerosi Multipla. Mi ritengo però fortunato ed aggiungo che, finché la malattia non mi fermerà (e se mai lo farà), sarà questo il mio lavoro. 

Qual è il Suo sogno nel cassetto? 

Da bambino volevo segnare il gol decisivo a Francia ’98 o in alternativa vincere un Telegatto come personaggio maschile dell'anno (sto ridendo). Sono sposato, mia mamma sta dignitosamente bene, i miei amici anche, il lavoro va come deve andare al momento, è uscito Però ti vedo bene… sono sereno. Sono un commerciale, lavorativamente parlando, e faccio questo da vent'anni, ogni anno penso ad un incremento del suo fatturato. Sono sposato dal settembre 2022 con Luisella, conosciuta al termine del lockdown per puro caso. Io ripeto che mi "basta" fare fra cinque anni quello che faccio adesso. 

Non è una vita priva di obiettivi o sogni, che dir si voglia, però in certi casi, come convivere con una malattia cronica importante, "accontentarsi" penso sia il modo migliore per avere una vita serena. Fra le varie frasi che mi hanno colpito in questo lungo percorso una l'ho sentita da un amico con la Sclerosi Multipla, Fabio Casella. Ha detto che se tanta gente reputasse il semplice camminare una fortuna facilmente si vivrebbe sicuramente in un mondo migliore. 

Quale messaggio particolare vorrebbe mandare a persone affette da Sclerosi Multipla? 

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma ma non è mia.  La salute ti permette di godere della vita, la malattia di goderne del significato. Però bisogna guardare sempre il bicchiere mezzo pieno (e poi bisogna berlo). Perché la vita può essere piena di sventura ma anche di infinita bellezza ed il nostro dovrebbe essere sempre un gioco di squadra. 

Se vuoi provare anche tu i benefici di Taopatch®, visita www.taopatch.com.

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