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Tao Magazine

Come contrastare l'invecchiamento e vivere più a lungo

L’ETERNO PROBLEMA

Il nostro tempo qui, su questo pianeta, è limitato. D’altronde, si sa, purtroppo la nostra vita ha una data di nascita e una di scadenza. Ragione per cui, l’essere umano si è da sempre tormentato, cercando di trovare soluzioni per sfidare questo limite temporale.

Fortunatamente per noi, oggi come non mai, abbiamo a disposizione delle tecniche di biohacking naturali e scientifiche che possono contrastare l’invecchiamento ed influenzare la nostra longevità, allungando la nostra vita e migliorandone la qualità.

Si tratta di abitudini e metodiche che possono migliorare le attività delle nostre cellule, del nostro cervello e del nostro metabolismo, prevenendo così le malattie. Sono azioni quotidiane che aiutano a ridurre o eliminare il rischio di patologie mortali.

Prima di approfondire queste tecniche, bisogna però riconoscere le malattie killer che sono causa dell’alto tasso di mortalità nell’uomo moderno. Attualmente, i killer principali dell’umanità sono:

  • l’Alzheimer (10% della popolazione mondiale è a rischio di svilupparlo);
  • problemi cardiaci (23% a rischio);
  • complicazioni metaboliche legate al diabete (25%);
  • cancro (40%).

Per allontanare il pericolo di queste malattie, bisogna, in primis, ridurre l’ossidazione e introdurre antiossidanti. Vanno ridotti i cibi che ossidano, quelli chimici che introducono tossine nell’organismo, e vanno aumentati quelli ricchi di antiossidanti perché tutto è gestito dal nostro metabolismo. La nostra salute parte da quello che ingeriamo.

L’invecchiamento stesso si combatte sul fattore ossidativo. Per contrastare l’invecchiamento bisogna conoscerne i principi, tutto quello che si può cambiare e che non si può cambiare. Solo in questo modo, si può lavorare sui limiti biologici e ottenere dei risultati positivi.

Secondo la stessa medicina tradizionale cinese, il terapista deve interagire con quattro fasi del paziente: la nascita e la morte, su cui non può fare niente, lavorando invece sulla sana crescita e rallentando il decadimento.

Favorire la sana crescita vuol dire aumentare il metabolismo cellulare e la duplicazione cellulare per conservare i telomeri, piccole porzioni di DNA che "proteggono" la vita delle cellule, e che sono indicatori dell’invecchiamento. La scienza ha dimostrato che più sono lunghi, più giovane è una persona in termini di età biologica (diversa da quella anagrafica).

Per rallentare il decadimento, dobbiamo invece contrastare i sette pilastri dell’invecchiamento, che sono:

  • La perdita dell’elasticità dei tessuti (ossia, il restringimento dei tessuti muscolari, ma anche quello di tipo organico e neurologico e la perdita della funzione delle parti del corpo).
  • Le mutazioni mitocondriali (le alterazioni che i mitocondri —organelli addetti alla respirazione cellulare, costituiti da sacchette contenenti enzimi respiratori— subiscono nel tempo).
  • Le cellule zombie (ovvero, le cellule senescenti, non più funzionali, che dovrebbero andare incontro a morte programmata, ma non ne sono capaci, rimanendo così nell’organismo).
  • La camicia di forza delle cellule (si verifica quando, per mancanza di idratazione o di elasticità dei tessuti, lo spazio intracellulare è ridotto e le nostre cellule sono troppo strette per svolgere le loro attività correttamente). 
  • L'immondizia extra-cellulare (si tratta dello sporco intorno alle cellule, ossia, di tossine extracellulari)
  • L'immondizia prodotta dentro le cellule (Taopatch® è nato per eliminare l’immondizia cellulare, per drenare i tessuti e per aiutare le cellule a produrre più antiossidanti endogeni spingendo fuori lo sporco).
  • L’accorciamento dei telomeri (sono posizionati alle estremità dei cromosomi, proteggendoli durante la divisione cellulare: più cellule si dividono, più piccoli diventano. Se i telomeri scompaiono, il processo di frammentazione si interrompe, le cellule muoiono e il tessuto invecchia).

LE AZIONI SALVA-VITA

Abbiamo visto quali sono le patologie e i pilastri dell’invecchiamento a cui si potrebbe soccombere, a meno che non si intervenga con soluzioni mirate.

Visto che una grande parte dei problemi derivano da disturbi cardiovascolari e dallo sviluppo del diabete, dobbiamo introdurre nella nostra quotidianità degli atteggiamenti che ci portino a prevenire queste malattie.

Il problema di fondo è che abbiamo un’acidità basata sullo zucchero e sul carboidrato; dobbiamo quindi cercare di appiattire la curva glicemica e regolare la quantità di zucchero nel sangue. La tecnica più indicata per fare ciò è l’assunzione di omega 3 (presente in noci, semi di lino e di chia, pesce, molluschi, verdure a foglia verde, broccoli, cavolo verde, soia, ceci) e degli altri grassi di questa famiglia. Mangiare cinque mandorle dopo i pasti molto calorici, ad esempio, aiuta a ridurre le quantità di zucchero in circolazione nel sangue, lavora sull’asse dell’insulina.

Altre sostanze utilizzate per questo scopo sono la glucosamina (agisce anche come antinfiammatorio per le articolazioni); la benfotiamina (efficace anche nel ridurre i danni causati da livelli alti di glucosio nel sangue); l’acido alfalipoico e l’estratto di foglie di ulivo (entrambi ottimi antiossidanti).

L’introduzione di molti antiossidanti, come abbiamo già visto, è fondamentale per combattere i radicali liberi. La quantità di assunzione varia a seconda dello stile di vita; se è stressante, bisognerebbe assumerne molti di più rispetto ad uno normale e stress-free.

Sono presenti in tantissimi alimenti, tra cui:

  • I frutti di bosco, i mirtilli, le fragole, le spezie, il caffè, il thé verde e il cioccolato fondente.
  • Nei complessi multi-vitaminici, negli estratti di frutti rossi e nel triplo concentrato di pomodoro (ottimo anche per la prostata e le vie urinarie).
  • Nel mangostano, nelle bacche Goji e nelle porzioni quotidiane consigliate di frutta e verdura.
  • Nella Vitamina C.

Mentre per “pulire” il corpo bisognerebbe fare brevi periodi di digiuno. Il digiuno controllato, mirato e seguito (chiamato anche terapeutico) nelle diverse forme (intermittente, periodico o a giornata), supportato ovviamente da molta acqua, è un’importante tecnica, i cui benefici sono stati comprovati da centinaia di pubblicazioni scientifiche. Digiunare aiuta a fare pulizia nel sangue, aumenta la chetosi e va a stimolare l’autofagia cellulare, facilitando l’eliminazione delle cellule zombie presenti all’interno del nostro corpo.

Conservare l’elasticità vascolare e incrementare la flessibilità del sistema cardiovascolare è fondamentale per rimanere in salute e fare attività fisica è la soluzione migliore. La ginnastica isometrica regola la produzione e il trasporto dell’ossido nitrico nel corpo che è legato al trattamento di varie condizioni cardiovascolari e all’affaticamento muscolare nel tempo. È stato dimostrato come alcuni esercizi di ginnastica isometrica, (come ad esempio, handgrip) che possono essere eseguiti con facilità in tutte le età, combattano l’ipertensione.

La tecnica di biohacking più dolce per curare l’ipertensione è però la terapia degli abbracci. È stato dimostrato quanto l’abbraccio e l’affetto aiutino a ridurre lo stress, a produrre antiossidanti e a favorire la produzione di neurotrasmettitori positivi, regolando così la pressione e la Heart Rate Variability (HRV). Stare abbracciati per 20-30 secondi cambia il metabolismo di entrambe le persone.

È UNA QUESTIONE DI TESTA

Per quanto concerne il restringimento e la perdita di elasticità dei tessuti, è una cosa di cui tutto il corpo nel tempo soffre. Questo succede perché le cellule muoiono e non vengono più rimpiazzate con la stessa velocità di prima. Da questo punto di vista, l’invecchiamento non è dovuto solo alla morte cellulare, ma alla mancanza di una duplicazione sufficiente per sostituire le cellule morte. Degenerazione, vuol dire troppo lenta rigenerazione. Abbiamo agenti che continuano ad uccidere e agenti che continuano a costruire cellule.

Diventa così fondamentale analizzare cosa accade all’interno del cervello dal punto di vista rigenerativo o degenerativo. L’elemento che ci permette di vedere l’andamento delle sue funzioni è l’ippocampo, preziosa struttura cerebrale che contribuisce alla memoria e all’orientamento. La dimensione del nostro ippocampo è il parametro più importante per capire la salute del nostro cervello, in particolare lo stato della sua condizione cognitiva e della funzione neuromuscolare.

Questo passaggio è fondamentale per capire l’accelerazione della demenza e del declino cognitivo. Da qui nasce la domanda fondamentale: cosa possiamo fare per ridurre la degenerazione o per evitare di dover sostituire le cellule morte?

La soluzione più immediata consiste nello scegliere cibi che favoriscano l’attività mitocondriale (soprattutto del sistema nervoso centrale) e quindi la produzione di energia.

Il cibo che mangiamo ogni giorno è la prima terapia, la prima tecnica biohacking. È fondamentale introdurre cibi che aiutino i nostri mitocondri ad avere i materiali grezzi da lavorare e le nostre cellule ad avere i mattoncini per mettere in pratica queste produzioni.

Oltre ad assumere antiossidanti e omega 3 e 6, per stimolare l’azione mitocondriale o per evitare di inibirla, dovremmo adottare queste abitudini alimentari:

  • Sostituire ogni grano convenzionale coltivato con vegetali biologici e frutta biologica;
  • Ridurre l’utilizzo di animali e di derivati animali;
  • Scegliere carne solo da allevamenti all’aperto;
  • Evitare il cibo fritto o bruciato;
  • Assumere 2 gr di proteine per ogni chilo di massa;
  • Mangiare grassi buoni;
  • Stringere la finestra alimentare, mangiando tutto entro 8-10 ore (per esempio, in queste fasce orarie: 12-20 9-17 10-19, spostando o eliminando la colazione, se ci si sente stanco o stressato), insegnando così al proprio metabolismo a diventare flessibile.

Infine, moltissime pubblicazioni hanno comprovato i benefici della luce sul cervello. La terapia luminosa transcranica (luce rossa ed infrarossa) si è dimostrata essere una terapia fondamentale nel recupero delle funzioni cognitive. Ricevere luce negli agopunti della testa è molto utile.

I nostri mitocondri hanno bisogno di luce. Quando il mitocondrio riceve luce, accelera il suo lavoro. La nostra nanotecnologia Taopatch® è fondamentale da questo punto di vista: emettendo lunghezze d’onda di luce terapeutica, i nostri dispositivi medici penetrano la pelle in profondità, raggiungendo le nostre cellule. Per i mitocondri, le giuste lunghezze d’onda di luce sono un aiuto fondamentale per la produzione di ATP, di energia.

Ultimo ma non meno importante, il sonno svolge una funzione cruciale per la fisiologia del sistema nervoso centrale. Infatti, mentre il corpo riposa, il cervello si rigenera e si ampliano le connessioni fra le cellule cerebrali.

Come vedi, il biohacking, non è altro che una questione di testa perché nasce dalla decisione conscia di voler cambiare, adottando delle abitudini nuove. È anche una questione di cuore, perché se amiamo noi stessi, diventa poi naturale mettere in pratica azioni mirate, che contribuiscono al nostro benessere e alla nostra longevità.

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